Statua di togato con bulla

by admin fsg

Statua di togato con bulla
Marmo lunense
Alt. 160 cm
Metà I d.C.

Statua in marmo integra di giovane in toga praetexta che indossa una bulla appesa al collo. In posizione frontale è stante con la gamba sinistra portante, mentre la destra leggermente flessa è scartata indietro e lateralmente. Le parti in bronzo sono di restauro del XIX secolo. La scultura doveva essere in antico addossata a parete o in nicchia, infatti la parte posteriore risulta semplicemente sbozzata priva della lavorazione finale dell’intaglio.

La toga praetexta era listata di porpora, indossata dai sommi magistrati, dai sacerdoti, e dai fanciulli nobili fino ai 17 anni d’età, prima di assumere la toga virilis e insieme, i doveri del civis Romanus. La giovane età è confermata dalla presenza della bulla, che veniva fatta indossare ai nati fin da nove giorni dopo la nascita (lustratio), come ornamento dei soli bambini maschi romani nati liberi, come mutuato dalla tradizione etrusca. La bulla era composta da due valve semisferiche unite insieme con all’interno un amuleto per proteggere il fanciullo contro i malefici. Il 17 marzo in onore di Liber Pater, dio italico della fertilità e del vino, identificato comunemente con il greco Dioniso, venivano celebrati i Liberalia: feste e processioni, durante le quali avveniva il rito di passaggio verso la maggiore età e i giovani abbandonavano la bulla e la toga pretesta per vestire la toga virilis.

Le dimensioni della scultura e la struttura fisica ricordano proprio quelle di un adolescente, che si avvicina alla vita adulta. Le pieghe diagonali della veste dalle caviglie salgono fino al braccio sinistro proteso in avanti a sostenere, in antico, un rotolo; la spalla sinistra rimane scoperta. Si intravede la lacinia morbida a pieghe non troppo serrate; il sinus giunge poco al di sopra del ginocchio destro e si incurva formando pieghe non profonde parallele e non serrate; il balteus non gonfio è appena segnato dalle pieghe e da esso l’umbo fuoriesce morbido distendendosi sul ventre (Rupprecht Goette, H., Studien zu romischen Togadarstellungen, Mainz am Rhein 1990).

Per le caratteristiche stilistiche e la resa della veste morbidamente e delicatamente delineata dalle pieghe che si susseguono ordinate, è possibile inquadrare cronologicamente la scultura di giovane togato nella metà I d.C.