Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli

by admin fsg

Nel 2021 la Fondazione Sorgente Group ha promosso un progetto di divulgazione della sua Collezione di dipinti antichi, nell’ambito della serie “Racconti d’arte”, dal titolo: “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli” a cura del Direttore scientifico, Claudio Strinati. Il viaggio virtuale proposto in una serie Web ha raccontato l’Arte presentando grandi capolavori dal Rinascimento alla modernità, in un percorso narrativo lungo cinquecento anni.

 

Prima puntata

La nuova serie esordisce sul web e sui social con la Madonna con Bambino benedicente del Pintoricchio, databile verso gli ultimi anni del Quattrocento, quando il grande Maestro fu incaricato dalla Famiglia Bufalini di affrescare la cappella nella chiesa romana di S. Maria in Ara Coeli.

Nell’opera c’è tutta la delicatezza e l’intimità di espressione che resero il Pintoricchio famoso e stimato. Il video “Vergine del mare” è qui disponibile

Seconda puntata

Nella seconda puntata dei “Capolavori” Strinati racconta il dipinto Madonna con il Bambino, San Giovannino e Angeli del Ghirlandaio, della metà del XVI secolo. Il secondo appuntamento è dedicato alla famiglia e all’abbraccio materno di Maria, rappresentati nel dipinto del grande maestro del Cinquecento, Michele Tosini, detto Michele di Ridolfo del Ghirlandaio. Nello sguardo della Madonna sono sintetizzate le preghiere che i cattolici rivolgono a Maria, per chiedere protezione, ed è lo sguardo verso cui l’intera Umanità tende, nella ricerca di un abbraccio materno che sempre è concesso. Il video “La Madre dell’Amore” è qui visibile.

 

Terza puntata

La terza puntata dei “Capolavori” raccontati da Claudio Strinati, consacra l’opera del pittore barocco, Giuseppe Cesari, detto il Cavalier d’Arpino, dedicata a Santa Cecilia, considerata sin dal Medioevo patrona della musica. In questo dipinto il Cavalier d’Arpino ritrae la Santa, la vergine fanciulla che si converte al cristianesimo, come incarnazione della dolcezza femminile, dell’estasi e della giovinezza, virtù che si sublimano in spiritualità superiore. Nel video Strinati racconta la musica dal cielo che scaturisce dalla Santa Cecilia con l’organo portatile, un’altra Santa e un putto, opera eseguita intorno al 1630, nell’ultimo decennio di attività dell’artista. Il video “La musica dal cielo” è qui sempre visibile

 

Quarta puntata

Nella quarta puntata Claudio Strinati racconta “l’attimo prima” del sacrificio di Sofonisba, descrivendo il dipinto di Simone Cantarini, allievo di Guido Reni, che evoca il turbamento della regina di Numidia, che per non sottomettersi al nemico si diede la morte. Il dipinto Sofonisba è stato eseguito dal pittore pesarese, allievo di Guido Reni, intorno al 1639. Il video “Un attimo prima” è qui disponibile

 

Quinta puntata

Nella quinta puntata dei “Dieci Capolavori della Fondazione” Claudio Strinati racconta il dipinto Diana cacciatrice Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, opera eseguita nel 1658, esposta in mostre rilevanti e studiata reiteratamente in sede scientifica. In questa dipinto il Guercino coglie l’attimo nel quale la dea, accompagnata da un levriero, ferma la sua corsa e si volta a contemplare il giovane addormentato, in una sorta di premonizione della visione, come se immaginasse qualcosa che sta per avvenire. Il video “La premonizione” è qui sempre disponibile

 

Sesta puntata

Nella sesta puntata dei “Dieci Capolavori della Fondazione” Strinati racconta il mirabile dipinto “Madonna col Bambino” di Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato. Nel video Strinati sottolinea che tutta la celebratissima produzione del Sassoferrato si contraddistingue per le cromie nitide e sintetiche e per il disegno purissimo arricchito di una carica di emotività. Il garbo, la compostezza che emana il dipinto Madonna col Bambino rappresentano un paradigma della pittura seicentesca italiana. Il video “l’apparente evidenza” è qui visibile

 

Settima puntata

Nella settima puntata dei “Capolavori” ci immergiamo nella cronaca romana del ‘700, con Giacomo Van Lint, artista dallo stile raffinato e contemplatore, con il dipinto “Scena di genere presso la Colonna Traiana”, databile intorno al 1770. Nel dipinto c’è un piccolo mondo. Giacomo Van Lint ci porta verso i primordi della cronaca giornalistica moderna, proprio mentre a Roma e in Europa si affermava il fenomeno del giornalismo moderno con bollettini e giornali molto letti dai nobili e dal popolo romano, oltre che dai turisti. Il video è qui disponibile.

 

Ottava puntata

Nell’ottava puntata, si alza il sipario sulla “Veduta di Campo Vaccino a Roma” di Antonio Joli, eseguita tra il 1740 e il 1745. Insieme a Claudio Strinati entriamo in uno dei luoghi più celebri al mondo, grazie ad Antonio Joli, grande pittore, maestro scenografo e insigne vedutista del Settecento. Secondo Strinati il quadro esprime la cultura di un’epoca e consente di paragonare l’oggi a quanto accadeva ieri, nella prima metà del ‘700. Il video “sipario!” è qui disponibile

 

Nona puntata

Roma sotto la neve, di Giovanni Paolo Panini, racconta “come eravamo”. Nella nona puntata dei “Capolavori” Claudio Strinati presenta una Roma insolita nel dipinto di uno dei più grandi vedutisti europei del 1700. Questo quadro, secondo Strinati, è eccezionale sia sotto il profilo iconografico, come documento storico, che sotto il profilo stilistico. Il dipinto ci consente di vedere e conoscere anche una parte della Città che il tempo ha cancellato. Il video “come eravamo” è sempre qui disponibile.

 

Decima puntata

Nela decima ed ultima puntata dei “Capolavori” raccontati da Strinati è presentato l’acquarello “calesse trainato da un cavallo” di Giovanni Boldini, ove viene evocata la famosa poesia del Pascoli “La cavallina storna’’. L’acquarello, firmato e datato 1905, potrebbe richiamare infatti l’omicidio del padre di Pascoli, raccontato nei “Canti di Castelvecchio”, pubblicati nel 1903. La cronologia con l’opera di Boldini, per Strinati, è plausibile e convince. Boldini, che aveva creato nei suoi quadri un mondo di apparente splendore e superficialità, celava una profonda sensibilità e spiritualità interiore, anticipando così il mondo dannunziano. Il video “nel cuor veloce” è disponibile.