Il Bambin Gesù di Pintoricchio. Due dipinti a confronto

by admin fsg

Musei Capitolini, Roma
22 dicembre 2011 – 5 febbraio 2012
http://www.associazionemetamorfosi.com

L’esposizione di due dipinti del Pintoricchio celebra il Natale e ricorda a tutti gli appassionati la figura del delicato e sensibile pittore umbro, nato a Perugia verso il 1455-1456 e morto a Siena nel 1513. Si tratta di due opere entrambe appartenenti a Fondazioni. Un frammento di affresco con la figura del Gesù Bambino benedicente (proprietà Fondazione Guglielmo Giordano) è affiancato a una piccola e preziosa tavola raffigurante la Madonna col Bambino benedicente (proprietà Fondazione Sorgente Group, Istituzione per l’ Arte e la Cultura). La prima opera, databile al 1492-1493, ha una storia particolare che è stata ricostruita con precisione da Franco Ivan Nucciarelli (Pinturicchio. Il Bambin Gesù delle mani, Perugia, 2007). La seconda, sottoposta dallo Stato italiano al vincolo di importante interesse dal 1990, fu esposta per la prima volta nel 1945 in occasione della Mostra d’Arte italiana a Palazzo Venezia, memorabile evento organizzato subito dopo la guerra a testimonianza del concreto interesse dello Stato verso il patrimonio artistico pubblico privato, posti sullo stesso piano di dignità e tutela. Successivamente la tavola è stata esposta nel 2008 alla mostra del Pintoricchio alla Galleria nazionale dell’Umbria di Perugia (scheda di Francesco Ortenzi nel catalogo a cura di Vittoria Garibaldi e Francesco Federico Mancini, con datazione agli ultimi anni del Quattrocento) ed infine pubblicata nel catalogo della collezione d’arte della Fondazione Sorgente Group (Roma, 2010) da Gian Maria Mairo con datazione analoga ma anticipata al tempo della Cappella Bufalini. Il frammento di affresco proviene dalla collezione Chigi dove fu collocato dopo essere stato staccato del suo luogo di origine, il cubicolo di Alessandro VI nei Palazzi Vaticani, dove è probabile che lo vedesse, ovviamente integro, il Vasari. L’affresco intero raffigurante la Madonna con il Bambino davanti al pontefice Alessandro VI fu poi smembrato ma se ne conosce l’aspetto originario tramite una copia trattane dal pittore mantovano seicentesco Pietro Fachetti, pubblicata dal Nucciarelli. Era opera di delicata devozione privata e l’immagine, tanto cara al Pintoricchio, del fanciullo benedicente è eseguita con estrema amorevolezza tale da mettere in luce il carattere lieto e estatico del grande maestro umbro. Parimenti la tavola della Fondazione Sorgente Group è addirittura tutta concentrata sul tema della benedizione. Il Bambino e la Madonna guardano verso un punto in basso al di là sotto del dipinto dove presumibilmente poteva osservarlo il donatore o committente dell’ opera o, in alternativa, trovarsi un oggetto di venerazione particolare da tenere sotto la perenne protezione della Madre e del Figlio. Molto opportunamente Mairo ha identificato il tipo iconografico della Vergine come quello della Stella del mare, come recitato nelle Litanie della Madonna, per cui è lecito pensare a una sorta di ex voto o di quadro apotropaico legato alla figura di un navigatore. La vicinanza probabile tra questa tavola e i primi progetti del Pintoricchio per la Libreria Piccolomini nel Duomo di Siena potrebbero far pensare addirittura a un’opera collegata con uno dei temi trattati dal Pintoricchio nella Libreria stessa, quello in particolare della sosta a Ancona del papa Pio II Piccolomini in attesa di imbarcarsi per la crociata contro il Turco, scena cruciale del ciclo affrescatovi. Che l’opera sia stata concepita come destinata alla protezione addirittura del pontefice o di altri componenti della spedizione non può essere dimostrato, ma resta evidente la componente benefica dell’arte pintoricchiesca. E, dunque, meglio di molti altri il Pintoricchio può ben essere scelto a rappresentare un momento di augurio e benessere spirituale per ciascuno di noi. (Claudio Strinati)

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